I vari miti elaborati dall'uomo per orientare la sua vita affermano, con limpidezza assoluta, l'unicità e la verità del credo cristiano

        

 

L'Amato mio è bianco e vermiglio riconoscibile tra miriadi (Ct 5,10)

 

Il riaffiorare dei miti

 

L'amore per l'archeologia è uno dei tratti dell'uomo contemporaneo. Possedere la sua storia è per lui positivo, ma questo non può avvenire per rilanciare un paganesimo archeologico rivolto a combattere la verità. La Chiesa ha già sostenuto l'urto delle idolatrie, l'urto delle mitologie, e per questo ha versato sangue, e oggi si ritrova di fronte ad un rilancio della mitologia a causa di un nuovo paganesimo.

Il rilancio mitologico senza seria base scientifica, ma solo con preoccupazione ideologica, é partito nell'800 con Golfred Higgins (1771 - 1834), Golfrey Graves (1813 - 1883), Thomas William Doane (1855), Jacolliot Louis (1837 - 1890), la Blavaski (1831 - 1891) fondatrice della Società di Teosofia, Albert Pike (1893 - 1984), Ludwing Stern (1886), Walter Bauer (1877 - 1960), Leipoldt Johannes (1905) e altri. Costoro omologarono purificazioni lustrali al Battesimo, le triadi di dei (Iside, Osiride, Horo; la Trimurti indiana) alla Trinità, l'omofagia al banchetto Eucaristico, senza alcuna preoccupazione di vederne le abissali differenze.

La corrente ideomitologica si è estinta dopo la metà del XX secolo, di fronte a studi seri, ma continua in personaggi che la vogliono riesumare e rilanciare, con accenti ancora peggiori, come l'americana. D. Marduk (pseudomino Acharya S cioè “maestro di spirito”), la fondatrice della Chiesa dell'Astroteologia. Acharya S, che riduce il cristianesimo ad una metafora del culto al dio Sole, per un disegno politico di stabilizzazione dell'ormai vacillante impero romano, ha ricevuto compatte critiche dagli studiosi per il suo libro “The Crist Cospiracy”, edito da Adventures Unlimited Press, 1995. Tra gli studiosi pure un ateo si è espresso contro: Robert M. Price, "Aquarian Skeptic", in "Free Inquiry", vol. 21, n. 3 (Amherst: Il consiglio per l'umanesimo laico, 2001, p. 66-67). Attualmente la donna non è rintracciabile, neppure il suo editore sa dove sia andata. L'esoterismo ad oltranza di Acharya spiega come abbia potuto inventarsi di sana pianta la storia dei personaggi della mitologia, senza nessun aggancio storico (così per Horus, Mitra, e via dicendo), ponendoli di tutta fantasia come antecopia precisa di Gesù Cristo. Lo studioso Mike Licona presenta nel suo sito una chiara confutazione sul libro di Acharya. A refutazion of Acharya S's book, the Crist”. (Sito risenjesus.com: cliccare poi su resorces e poi su articles by Mike Licona). Il presente lavoro sui miti vuole aiutare con schede oggettive chi ha pensato di trovare, nell'ideomitologia, "le prove che Cristo non è mai esistito", e in tal modo si è fatto anticristiano fino al punto di essere perfettamente antiscientifico. Per comprendere il procedere di D. Marduk (Acharya) bisogna rifarsi alla Blavaski e a tutta la corrente esoterica la quale crede di poter accedere, per via di intuizione sublime, all'insegnamento esoterico, occulto, al quale ebbero accesso "i grandi iniziati", ma non il popolo, al quale venne consegnata dagli iniziati solo una esposizione frammentaria e contingente al momento. Si noti la differenza: Cristo ci ha dato parole che non passeranno mai (Mt 24,35), e tutto ciò che ha ricevuto dal Padre ce lo ha detto (Gv 8,38; 15,15).

Solo la divulgazione non esoterica, per le folle, rimarrebbe alla documentazione storica, l'altra, quella sublime, non esisterebbe se non come dei frammenti contingenti dentro quella divulgata. Alla conoscenza sublime vi possono accedere solo gli iniziati all'esoterismo con lunga pratica, riconoscendo i frammenti per comporre il quadro sublime ed eccelso della verità occulta. D. Marduk ha voluto superare in fantasia tutti i suoi maestri.

Un resoconto sugli studi rivolti a smantellare l'ideomitologia - vero anticristo -, è presente in “H. L. Strack-P. Billerbeck, Kommentar zum N.T. Aus Talmud und Midrasch, Munchen, 1957”; in “S. Lyonnet, Hellenisme et christianisme, in Bibl 26, 1945, 115-132, e anche in L'Etude du milieu litteraire et l'exégèse du Nouveau Testament, ibid. 35, 1954, 480-502...; in “P. Chiminelli, Cristologia nel protestantesimo, in Cristo vivente nel mondo, Roma, 1956; in “C. Fabro, La dissoluzione razionalistica dell'Uomo-Dio...in Cristo vivente nel mondo, Roma, 1956; ecc.. J. Schmitt, Les Ecrits du N:T et les textes de Qumran, in RvSR 29, 1955, 320-337, ibid. 30, 1956, 55-74; 281-282.

Ma non è mancata la divulgazione presso le masse della verità storica dei Vangeli. Un posto importante lo occupa il best seller: “Ipotesi su Gesù, SEI. Torino, 1976”, del giornalista Vittorio Messori, dove con limpida forza logica viene affermata l'impossibilità che i Vangeli siano il frutto di una fabulazione.

Il best seller dal 1976 è stato tradotto in 12 lingue. Le edizioni del libro si sono succedute a ritmo serrato e attualmente in Italia ne sono presenti oltre un milione di copie. Nel 2001, dopo 25 anni, l'autore ha rivisitato il testo fornendone un'edizione ampliata; Ed. SEI. Il testo, nella saggistica religiosa, è in assoluto il maggior best seller.

C’è un mito che, purtroppo, non cessa di essere coltivato, ed è il mito del dubbio. Tale mito del dubbio è confezionato da chi professa il dubbio cronico, sistematico, pensando che il dubbio sia l’approdo fermo, risolutivo, nella defezione dalla verità. Il mito del dubbio, così, non sopporterà che queste pagine presentino le differenze di radice tra miti e Vangelo, le sentirà come un attentato a se stesso, e non le apprezzerà quale info, che tali sono. Il fatto è che il dubbio cronico non è sostenibile, poiché dell’esistenza del dubbio non si può dubitare (Agostino di Ippona, “De vera religione”, 39,73), quindi si ha una verità. Il dubbio cronico allora non può esistere se non come volontà di rimanere nel dubbio, ma così si ha semplicemente la negazione del vero. La negazione del vero si alimenta di fumo, si camuffa, come dice Paolo (Ef 4,14: “Ingannati dagli uomini con quella astuzia che trascina nell’errore” i sofismi). Ecco una enunciazione fumo: “La religione come strumento di Satana”. Fumo perché Satana non può dirsi fuori dalla religione, e neppure la fa, ma solo la deforma. Fumo perché l’enunciazione è avvolta, con intenzionalità, di vago, di indefinito, di inafferrabile. Fumo, ma con una identità: negazione del valore della religione. La negazione non omette di usare il sofisma. Il sofisma pare procedere sul filo del ragionamento, ma poiché si fonda nel suo procedere su errori o ambiguità, ha come risultato voluto una grave deformazione della verità .

 

  English translation    
Aton la divinità del faraone Akhenaton (Amenofi IV)  
Attis Attis
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Buddha-isa (Leggenda di Cristo in Kashmir) The Legend of Christ in Kashmir
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Yeti, Bigfoot, Sasquatch o Sasquacth  
   
Nelle note:  
I cristiani di fronte al paganesimo  
Le narrazioni biblica e babilonese del diluvio  
La benevolenza universale buddista  
L'omofagia rituale  
La "liberazione del creato"  
Conflittualità fra uomo e donna nel mito  
La Trimurti  
Il calore ascetico  
La consapevolezza nirvanica  
Le avatare  
La coscienza di Krishna  
Ipotesi mexica dei Mormoni  
La pesantezza della "carne"  
La triade del Popol Vuh
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