Missione spiaggia Viserba Mare: 25 luglio - 5 agosto 2009  
  Don Aldo Fonti, nuovo parroco della parrocchia di Viserba Mare, ci ha dato il via per la missione spiaggia a seguito delle due settimane di pace e di riconciliazione svoltesi all'inizio della quaresima.

Tre i missionari: padre Paolo Berti del convento di Rimini, padre Aldo Parente del convento di Montefusco e Davide Dellabiancia di Cattolica, giovane simpatizzante di san Francesco.

Punto base è stato il nostro convento di Santo Spirito a Rimini. Nessun problema per il pranzo. L'albergatrice dell'Hotel Lido ci ha offerto il pranzo per tutti i giorni.

Al solito abbiamo usato “un metodo senza metodo”, il che vuol dire che ci siamo considerati dei camminatori lungo il bagnasciuga che salutavano con un gesto della mano e un sorriso la gente, e che quando incontravano un cenno di interesse cercavano l'approccio. Nessun atteggiamento invasivo: ognuno di noi agiva da solo su di un percorso di circa un km. Quattro volte al giorno la gente ci vedeva passare, in andata e ritorno.

Parole semplici, osservazioni sul tempo, sulla bellezza del mare, sulla presenza più o meno di vacanzieri... Poi pian piano... Cristo nostra speranza; la Chiesa annunciatrice e testimone di Cristo; la situazione del mondo; la preghiera; la speranza...

Tanti i temi proposti dalla gente. Un tema importante e sintomatico è stato quello posto da diversi papà preoccupati di come avviare alla vita i loro figli. Figli educati bene, ma per questo poco pronti ad affrontare le asperità, le durezze della vita. Come ovviare? Come portare i figli a discernere il buono dal cattivo, il sincero dal seduttore, l'onesto dall'imbroglione? Un criterio generale l'abbiamo dato, ed è questo: fin tanto che un uomo non è veramente di Dio è sempre ambiguo; dice un no e poi lo fa diventare un sì a seconda della convenienza; dice un sì e poi lo fa diventare un no, sempre per convenienza. Quando è di Dio potrà avere increspature di incoerenza, ma leggere e rare. Essere di Dio, infatti, significa accettare i comandamenti, significa riconoscere un giudice futuro, significa essere figli adottivi del Padre che è nei cieli.

Ma abbiamo indicato un libro per far conoscere gli uomini: la Bibbia. La Bibbia è conoscenza di Dio, di Cristo, ma è anche conoscenza sull'uomo.

Abbiamo trovato un nonno che era allo sgomento di fronte ad un nipotino ribelle a tutto campo, agitato. I suoi genitori l'avevano portato da uno psicologo, ma alla fine si sono trovati di fronte alla proposta di essere psicanalizzati loro e a questo punto non si sono più fatti vedere. Il nonno vedendoci ha pensato che una benedizione al bambino fosse la cosa giusta e risolutiva; ed ecco che padre Paolo ha dato subito la benedizione al bambino, con grande difficoltà perché in perpetuo movimento. Ma la benedizione richiesta dal nonno, pur importante, era solo una scorciatoia che non poteva approdare a gran che, poiché si trattava di temperamento nativo, che, addirittura, il bambino, di circa otto anni, ammetteva: “Io non riesco a farcela!”. Cosa fare? Ecco, ci sono degli uomini che hanno bisogno di essere sempre sotto la campana della grazia. Per loro bisogna pregare sempre. Il nonno è stato dunque invitato a dire il rosario tutti i giorni per il suo enfant terrible. Il nonno era un po' perplesso per scarsità di fede, ma ci ha provato insieme con la moglie. Due giorni dopo il bambino era in acqua con il salvagente e accanto il nonno con un materassino. Prodigio: il nonno mi ha detto che il bambino era diventato più calmo. Sì, è vero, certi temperamenti vanno tenuti incessantemente sotto la campana della grazia.

Sintomatico di un profondo disagio giovanile è l'episodio che padre Paolo ha avuto con un gruppo di giovani. “Prendete questo foglietto; è un foglietto di speranza e di impegno”. “Non ci interessa”, risponde uno di loro. “Ma hai parlato per tutti, e tutti sono d'accordo?”. “Sì, non ci interessa!”. Padre Paolo si è rivolto al primo giovane: “Senti, dimmi che cosa ti interessa, così vedo anch'io di interessarmi a ciò che interessa i giovani! Cosa ti interessa?”. Il giovane sui diciassette anni per un attimo è rimasto smarrito, poi ha detto: “Niente mi interessa”. Terribile: il vuoto. Nulla che determini un interesse per il quale impegnarsi a fondo.

Ma tanti avevano interesse. Giovani universitari hanno sostato con noi interessatissimi: volevano sapere, avevano delle domande da fare, degli interrogativi da esprimere. Anche persone in posizione di totale dimenticanza di Dio hanno mostrato interesse. Uno, che al primo approccio si era dichiarato non credente, dicendo anche: “Noi siamo degli animali”, ha avuto un cambiamento. Più volte ci siamo incontrati. Al termine della missione, mentre padre Paolo era seduto su di un moscone a riflettere e pregare, gli si è avvicinato per salutarlo. Poi gli ha detto: “Il Cielo ci aiuti”. Proprio tanto quel “Il Cielo ci aiuti” sul labbro di quella persona.

Tanti i casi di problematiche familiari.

Anche le scarpette rosse del Papa sono entrate in gioco. Una trentenne proprio contestava a papa Ratzinger le scarpe rosse firmate Prada. Padre Paolo non ho saputo dir niente sulle scarpette rosse del Papa, se non che sicuramente gli sono pervenute in dono. Poi il Papa ne indossa anche di nere, e non solo, se le fa anche aggiustare da un calzolaio di Roma. Ma guarda un po' dove uno va a trovare argomenti di contestazione!

 
     
     
     
 
     
 
     
Abbiamo incontrato catechisti, insegnanti di religione, ferventi cattolici. Gente decisa a servire il Signore andando controcorrente. Lo possiamo dire: la Chiesa è viva, produce incontri, semina amore.