Vangelo secondo Giovanni
Vangelo secondo Giovanni, testo e commento
       
(7,30-53)

Si cerca di arrestare Gesù
30 Cercavano allora di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettere le mani su di lui, perché non era ancora giunta la sua ora. 31 Molti della folla invece credettero in lui, e dicevano: “Il Cristo, quando verrà, compirà forse segni più grandi di quelli che ha fatto costui?”.
32 I farisei udirono che la gente andava dicendo sottovoce queste cose di lui. Perciò i capi dei sacerdoti e i farisei mandarono delle guardie per arrestarlo.
33 Gesù disse: “Ancora per poco tempo sono con voi; poi vado da colui che mi ha mandato. 34 Voi mi cercherete e non mi troverete; e dove sono io, voi non potete venire”. 35 Dissero dunque tra loro i Giudei: “Dove sta per andare costui, che noi non potremo trovarlo? Andrà forse da quelli che sono dispersi fra i Greci e insegnerà ai Greci? 36 Che discorso è quello che ha fatto: ‹Voi mi cercherete e non mi troverete›, e: ‹Dove sono io, voi non potete venire›?”.
37 Nell’ultimo giorno, il grande giorno della festa, Gesù, ritto in piedi, gridò: “Se qualcuno ha sete, venga a me, e beva 38 chi crede in me. Come dice la Scrittura: Dal suo grembo sgorgheranno fiumi di acqua viva”. 39 Questo egli disse dello Spirito che avrebbero ricevuto i credenti in lui: infatti non vi era ancora lo Spirito, perché Gesù non era ancora stato glorificato.
40 All’udire queste parole, alcuni fra la gente dicevano: “Costui è davvero il profeta!”. 41 Altri dicevano: “Costui è il Cristo!”. Altri invece dicevano: “Il Cristo viene forse dalla Galilea? 42 Non dice la Scrittura: Dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide, verrà il Cristo?”. 43 E tra la gente nacque un dissenso riguardo a lui. 44 Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di lui.
45 Le guardie tornarono quindi dai capi dei sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: “Perché non lo avete condotto qui?”. 46 Risposero le guardie: “Mai un uomo ha parlato così!”. 47 Ma i farisei replicarono loro: “Vi siete lasciati ingannare anche voi? 48 Ha forse creduto in lui qualcuno dei capi o dei farisei? 49 Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!”. 50 Allora Nicodemo, che era andato precedentemente da Gesù, ed era uno di loro, disse: 51 “La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?”. 52 Gli risposero: “Sei forse anche tu della Galilea? Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!”. 53 E ciascuno tornò a casa sua.
 
"Molti della folla invece credettero in lui, e dicevano:‹“Il Cristo, quando verrà, compirà forse segni più grandi di quelli che ha fatto costui?". Non tutti gli ascoltatori erano sfavorevoli a Gesù, e affermavano il criterio delle opere che aveva fatto contro l'idea militaresca che doveva comparire di colpo da un luogo ignoto.
I farisei udirono che la gente andava dicendo sottovoce queste cose di lui. Perciò i capi dei sacerdoti e i farisei mandarono delle guardie per arrestarlo”. Gli scribi erano in maggioranza farisei. I capi dei sacerdoti decidono di arrestare subito Gesù per evitare il consenso della gente, e mandano le guardie predisposte per l'ordine del tempio. Ma le guardie rimasero colpite dall'insegnamento di Gesù e non trovarono gli estremi di un disordine procurato nel tempio.
Ancora per poco tempo sono con voi; poi vado da colui che mi ha mandato. Voi mi cercherete e non mi troverete; e dove sono io, voi non potete venire”. Gesù presenta che sa che verrà ucciso, ma tutto non finirà nella tomba “poi vado da colui che mi ha mandato”, il che velatamente indica la sua risurrezione. Poi parole tremende: “Voi mi cercherete, ma non mi troverete” (Cf. Dt 4,29; Is 55,6; Os 5,6). Gesù si riferisce alle repressioni romane che culmineranno con la distruzione di Gerusalemme. Allora, quando invocheranno Dio in loro aiuto non lo troveranno, perché nel loro cuore c'è il buio. “Dove sono io” ha valore di futuro, cioè in quel momento quando mi cercherete, non solo non incontrerete l'aiuto di Dio, ma non potrete venire dove io sarò. I disordini giudaici cominciarono verso il 66 d.C. Molti dei suoi ascoltatori ostili avrebbero vissuto quei momenti drammatici.
Dove sta per andare costui, che noi non potremo trovarlo? Andrà forse da quelli che sono dispersi fra i Greci e insegnerà ai Greci?”. Pensano che Gesù fuggirà e andrà tra i Giudei sparsi in terra greca e da lì passerà a insegnare ai pagani.
Nell’ultimo giorno, il grande giorno della festa, Gesù, ritto in piedi, gridò: ‹Se qualcuno ha sete, venga a me, e beva chi crede in me. Come dice la Scrittura: Dal suo grembo sgorgheranno fiumi di acqua viva›”. L'ultimo giorno veniva celebrato con grande solennità. Nei giorni della festa c'era una processione verso la fontana di Siloe dove veniva attinta acqua in una brocca. L'acqua veniva poi mescolata con vino e versata sull'altare degli olocausti da un sacerdote, mentre i leviti cantavano l'Hallel (Ps 113-118). In tal modo si ricordava l'acqua che Dio aveva fatto scaturire miracolosamente dalla roccia. Gesù con tutta probabilità parte da questa celebrazione per dire che egli è l'acqua che veramente disseta. San Paolo presenterà la roccia da cui scaturì l'acqua come Cristo (1Cor 10,4). Non c'è un testo preciso che dica: “Dal suo grembo sgorgheranno...”, ma è una sintesi di diversi testi profetici (Is 41,18; 44,3; 55,1; 58,11; Ez 36,25; Gl 2,28; ecc.).
Infatti non vi era ancora lo Spirito, perché Gesù non era ancora stato glorificato”. Lo Spirito scenderà a Pentecoste, tuttavia già operava. Esso era presso i credenti in Cristo, ma non ancora in loro (Gv 14,17): “Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi”.
All’udire queste parole, alcuni fra la gente dicevano: ‹Costui è davvero il profeta!›. Altri dicevano: ‹Costui è il Cristo!›. Altri invece dicevano: ‹Il Cristo viene forse dalla Galilea? Non dice la Scrittura: Dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide, verrà il Cristo?›”. Giovanni quando dice che la patria di Gesù è la Giudea (4,44), dice il vero in quanto Gesù è nato a Betlemme ed è della stirpe di Davide, e corregge chi sosteneva che era un Galileo, e quindi non autenticamente della stirpe di Davide, che secondo loro non poteva che essere circoscritta nella Giudea, ma le vicende storiche avevano portato a diverse distribuzioni territoriali della stirpe di Davide.
Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno mise le mani su di lui”. Non si deve pensare ad un'azione prodigiosa di Gesù. Semplicemente le guardie non videro gli estremi per poter procedere all’arresto, e quindi giudicarono che la cosa fosse un falso allarme dato dai farisei. Infatti dissero: “Mai un uomo ha parlato così!”. A Nazareth quando si tentò di buttarlo giù dal precipizio non dobbiamo pensare ad un'azione miracolosa, ma che Gesù soggiogò fulmineamente con la sua maestà il gruppo tumultuoso che lo voleva afferrare (Lc 4,29). “Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!”. I Farisei consideravano con disprezzo coloro che non erano istruiti sulla Legge, e li chiamavano “il popolo della terra”.(Cf. Ger 5,4). La maledizione è perché la gente che credeva in Gesù, secondo loro si allontanava dalla Legge, non conoscendola.
La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?”. Nicodemo visto che i capi dei farisei fanno appello alla Legge cita la Legge che vuole che prima venga ascoltato l'accusato ((Es 23,1; Lv 19,15; Dt 1,16).
Sei forse anche tu della Galilea? Studia, e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta!”. Il profeta Isaia (8,12 - 9,1; Mt 4,15-16) aveva annunciato esattamente il contrario. Inoltre, il profeta Giona era certamente un Galileo (2Re 14,25). La risposta offensiva dei capi dei farisei a Nicodemo rivela come ormai i capi hanno varcato i confini di ogni ragionevolezza.