Vangelo secondo Giovanni
Vangelo secondo Giovanni, testo e commento
       
(7,1-29)

Gesù va alla festa delle Capanne
7 1 Dopo questi fatti, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più percorrere la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo.
2 Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, quella delle Capanne. 3 I suoi fratelli gli dissero: “Parti di qui e va’ nella Giudea, perché anche i tuoi discepoli vedano le opere che tu compi. 4 Nessuno infatti, se vuole essere riconosciuto pubblicamente, agisce di nascosto. Se fai queste cose, manifesta te stesso al mondo!”. 5 Neppure i suoi fratelli infatti credevano in lui. 6 Gesù allora disse loro: “Il mio tempo non è ancora venuto; il vostro tempo invece è sempre pronto. 7 Il mondo non può odiare voi, ma odia me, perché di esso io attesto che le sue opere sono cattive. 8 Salite voi alla festa; io non salgo a questa festa, perché il mio tempo non è ancora compiuto”. 9 Dopo aver detto queste cose, restò nella Galilea.
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Ma quando i suoi fratelli salirono per la festa, vi salì anche lui: non apertamente, ma quasi di nascosto. 11 I Giudei intanto lo cercavano durante la festa e dicevano: “Dov’è quel tale?”. 12 E la folla, sottovoce, faceva un gran parlare di lui. Alcuni infatti dicevano: “È buono!”. Altri invece dicevano: “No, inganna la gente!”. 13 Nessuno però parlava di lui in pubblico, per paura dei Giudei.
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Quando ormai si era a metà della festa, Gesù salì al tempio e si mise a insegnare. 15 I Giudei ne erano meravigliati e dicevano: “Come mai costui conosce le Scritture, senza avere studiato?”. 16 Gesù rispose loro: “La mia dottrina non è mia, ma di colui che mi ha mandato. 17 Chi vuol fare la sua volontà, riconoscerà se questa dottrina viene da Dio, o se io parlo da me stesso. 18 Chi parla da se stesso, cerca la propria gloria; ma chi cerca la gloria di colui che lo ha mandato è veritiero, e in lui non c’è ingiustizia. 19 Non è stato forse Mosè a darvi la Legge? Eppure nessuno di voi osserva la Legge! Perché cercate di uccidermi?”. 20 Rispose la folla: “Sei indemoniato! Chi cerca di ucciderti?”. 21 Disse loro Gesù: “Un’opera sola ho compiuto, e tutti ne siete meravigliati. 22 Per questo Mosè vi ha dato la circoncisione - non che essa venga da Mosè, ma dai patriarchi - e voi circoncidete un uomo anche di sabato. 23 Ora, se un uomo riceve la circoncisione di sabato perché non sia trasgredita la legge di Mosè, voi vi sdegnate contro di me perché di sabato ho guarito interamente un uomo? 24 Non giudicate secondo le apparenze; giudicate con giusto giudizio!”.
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Intanto alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano: “Non è costui quello che cercano di uccidere? 26 Ecco, egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla. I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli è il Cristo? 27 Ma costui sappiamo di dov’è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia”. 28 Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: “Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. 29 Io lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato”.
 
"Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, quella delle Capanne". La festa era celebrata dal 15 al 21 del mese di Tishri (settembre-ottobre). Si ricordava la permanenza nel deserto per 40 anni dopo la liberazione dall'Egitto (Lv 23,42). Le capanne erano fatte con rami e fronde erette nelle strade e sulle terrazze (Lv 23,34-46). Si ringraziava il Signore per il buon esito della vendemmia (Es 23,16; Dt 16,13-16). Tutto avveniva con solennità e in segno di letizia venivano agitati rami d'ulivo, di palma, di salici, ecc. Il primo e l'ultimo giorno della festa era comandato il riposo sabbatico. La festa comportava l'obbligo di andare a Gerusalemme. La festa aveva anche una prospettiva messianica (Zac 14,16-19).
I suoi fratelli“ (2,12; Mt 12,46), sono i suoi parenti, che stavano a Nazareth, nel borgo o nelle immediate vicinanze. La lingua ebraica e aramaica non avevano vocaboli per i gradi di parentela, così i fratelli di Gesù sono i parenti e i cugini (1Cr 23,21s). La versione greca dei LXX traduce adelfos anche per i cugini. In Marco (6,3) i fratelli di Gesù sono distinti da Gesù “figlio di Maria”. I fratelli del Signore diventò un titolo standard per designare i parenti di Gesù (At 1,14; Gal 1,19; 1Cor 9,5).
Parti di qui e va’ nella Giudea, perché anche i tuoi discepoli vedano le opere che tu compi. Nessuno infatti, se vuole essere riconosciuto pubblicamente, agisce di nascosto. Se fai queste cose, manifesta te stesso al mondo!”. La ragione di questi consigli sta nel fatto che i suoi parenti non credevano in lui come Figlio di Dio, e lo consideravano come un profeta capace di portare a vittoria i Giudei contro i Romani. Il consiglio che viene dato non è frutto di malizia, ma certo di confusione. Infatti non solo è in falsa prospettiva, ma è anche in definitiva eretico perché, supposto che Gesù fosse solo un profeta, lo spirito profetico appartiene a Dio e non può essere soggetto a consigli umani. Inoltre, a ben vedere, il consiglio aveva in sé anche che Gesù rinnegasse quanto aveva detto sulla sua identità di Figlio di Dio, il che voleva dire farlo morire eticamente davanti a tutti, e non certo innalzarlo.
Ma quando i suoi fratelli salirono per la festa, vi salì anche lui: non apertamente, ma quasi di nascosto”. Gesù non va con i parenti perché gli sarebbero stati di impedimento. Però ci va, ma quasi di nascosto, non per paura, ma per non rimanere preso da chi lo cercava per metterlo a morte. Non aveva ancora compito la sua missione di annuncio della Parola. 
Nessuno però parlava di lui in pubblico, per paura dei Giudei”. I capi dei Giudei avevano dato ordine che non si parlasse di Gesù, né in bene, né in male.
Quando ormai si era a metà della festa, Gesù salì al tempio e si mise a insegnare”. E' al quarto o quinto giorno della festa che Gesù esce allo scoperto.
Ci si domanda perché non andò subito? La risposta non può che essere che vi andò quando si era allentata la ricerca dei Giudei, probabilmente paghi di avere trovato il capo di accusa che egli era un vile e che trascurava l'obbligo di andare a Gerusalemme per la festa. Gesù sa che non è ancora la sua ora e che deve portare a termine la sua missione.
I Giudei ne erano meravigliati e dicevano: ‹Come mai costui conosce le Scritture, senza avere studiato?›”. Indubbiamente, Gesù stava predicando sulla base delle Scritture che lo annunciavano. I Giudei invece di intendere l'insegnamento, divagano domandandosi da dove gli procedeva la conoscenza delle Scritture, visto che non aveva frequentato le scuole rabbiniche.
Gesù rispose loro: ‹La mia dottrina non è mia, ma di colui che mi ha mandato. Chi vuol fare la sua volontà, riconoscerà se questa dottrina viene da Dio, o se io parlo da me stesso›”. Ma i Giudei che Gesù ha davanti non facevano la volontà di Dio, e per questo non penetravano le Scritture che parlavano di lui.
Non è stato forse Mosè a darvi la Legge? Eppure nessuno di voi osserva la Legge! Perché cercate di uccidermi?”. Era in nome della legge di Mosè che rifiutavano Gesù, perché per loro la legge di Mosè era il compimento di tutto, e non c'era spazio se non per uno che ribadisse la legge di Mosè e animasse l'odio contro i romani. E Gesù invece non aizzava l'odio contro i Romani e il suo violare il sabato, non era un violarlo, ma un comprenderlo rettamente. Nessuno di loro osservava i 613 precetti e le loro derivazioni, di cui a parole si vantavano, e perciò non avevano diritto di accusarlo sulla base di una loro integrità davanti alla Legge.
Rispose la folla: ‹Sei indemoniato! Chi cerca di ucciderti?›”. La folla sa benissimo che si cercava Gesù per ucciderlo, ma rigetta una tale accusa dicendo che tale denuncia di Gesù gli veniva dal demonio. Lo scontro ormai non ha altro contrattacco che quello di demonizzare Gesù.
Disse loro Gesù: ‹Un’opera sola ho compiuto, e tutti ne siete meravigliati. Per questo Mosè vi ha dato la circoncisione - non che essa venga da Mosè, ma dai patriarchi - e voi circoncidete un uomo anche di sabato›”. L'opera che Gesù ha compito è la guarigione in giorno di sabato dell'uomo paralitico alla piscina di Betzatà. Ora Gesù presenta come Mosè aveva prescritto la circoncisione (Lv 12,3) - che viene dai patriarchi (Gn 17,10) - l'ottavo giorno, e l'ottavo giorno coincideva spesso con il sabato. Ma la circoncisione era accompagnata subito da cure mediche in giorno di sabato. Quindi se il sabato veniva violato per curare la circoncisione, non di certo si poteva accusare di avere sanato nel giorno di sabato un uomo malato in tutto il corpo, senza alcuna arte medica.
Intanto alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano: ‹Non è costui quello che cercano di uccidere? Ecco, egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla. I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli è il Cristo?›”. Indubbiamente la ricerca di Gesù per arrestarlo era cessata, e per questo Gesù apertamente era andato al tempio. La risposta dubitativa che la gente si dà è che i capi alla fine gli hanno creduto. Ma è solo un passaggio verbale per affermare un giudizio che è ormai ad oltranza: “Ma costui sappiamo di dov’è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia”. Essi pensavano che il Messia dopo essere nato a Betlemme sarebbe rimasto nascosto e poi di sorpresa, strategicamente, con grande forza sarebbe comparso vincitore a Gerusalemme.
Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete”. Il criterio di quei Giudei, istruiti dalle tesi rabbiniche, ostili fino all'accecamento non ha senso, dal momento che le Scritture non parlavano di questo. Infatti in Malachia si legge che (Ml 3,1): “subito entrerà nel tempio il Signore che voi cercate”. Quei Giudei non conoscevano il Padre, perché preferivano le loro tradizioni alle sue Parole, e perciò l'amore di Dio non era il loro.