Vangelo secondo Giovanni
Vangelo secondo Giovanni, testo e commento
       
(6,16-25)

Sulla riva del mare di Tiberiade
16 Venuta intanto la sera, i suoi discepoli scesero al mare, 17 salirono in barca e si avviarono verso l’altra riva del mare in direzione di Cafàrnao. Era ormai buio e Gesù non li aveva ancora raggiunti; 18 il mare era agitato, perché soffiava un forte vento. 19 Dopo aver remato per circa tre o quattro miglia, videro Gesù che camminava sul mare e si avvicinava alla barca, ed ebbero paura. 20 Ma egli disse loro: “Sono io, non abbiate paura!”. 21 Allora vollero prenderlo sulla barca, e subito la barca toccò la riva alla quale erano diretti.
22 Il giorno dopo, la folla, rimasta dall’altra parte del mare, vide che c’era soltanto una barca e che Gesù non era salito con i suoi discepoli sulla barca, ma i suoi discepoli erano partiti da soli. 23 Altre barche erano giunte da Tiberìade, vicino al luogo dove avevano mangiato il pane, dopo che il Signore aveva reso grazie.
24
Quando dunque la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. 25 Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: “Rabbì, quando sei venuto qua?”.
 
"Venuta intanto la sera, i suoi discepoli scesero al mare, salirono in barca e si avviarono verso l’altra riva del mare in direzione di Cafàrnao". Secondo Matteo (14,22) e 6,45) e Marco Gesù ordinò ai discepoli, prima di ritirarsi sul monte, di partire con la barca verso la riva opposta del lago. Marco dà come prima meta Betsaida e come arrivo Genesaret. Matteo parla solo dell'arrivo a Genesaret. Giovanni invece parla di Cafarnao. Per capire l'informazione di Giovanni bisogna considerare che egli punta al discorso che Gesù fece a Cafarnao nella sinagoga e che ha come presupposto il miracolo della moltiplicazione dei pani. I precisi movimenti della barca ci sfuggono. Si può pensare che dirigendosi verso Cafarnao l'imbarcazione seguisse una rotta lungo la costa del lago, meno rischiosa, e quindi puntasse in direzione di Betsaida, per poi procedere alla volta di Cafarnao, fallendo però il tragitto per il vento contrario arrivando così a Genezaret, come dicono Matteo e Marco. Cafarnao venne raggiunta dopo.
Era ormai buio e Gesù non li aveva ancora raggiunti”. Quindi la barca era in forte difficoltà per il vento contrario, che cessò quando Gesù raggiunse i discepoli.
Dopo aver remato per circa tre o quattro miglia, videro Gesù che camminava sul mare e si avvicinava alla barca, ed ebbero paura”. Marco ci dice il perché di quella paura (6,49): “Pensarono: ‹E' un fantasma!›”. L’idea di una allucinazione li aveva spaventati. Il fatto per loro era del tutto inusitato e impressionante.
Subito la barca toccò la riva alla quale erano diretti”. Alla fatica di prima subentrò la facilità, poiché il vento cessò.(Mc 6,51).
Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: ‹Rabbì, quando sei venuto qua?›”. La folla con le barche si diresse alla volta di Cafarnao, rimanendo meravigliata perché non si dava spiegazione, che non fosse ipotetica, di come Gesù avesse attraversato il lago.