Vangelo secondo Giovanni
Vangelo secondo Giovanni, testo e commento
       
(16,1-15)

Il Paraclito guida a tutta la verità
16 1 Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. 2 Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. 3 E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. 4 Ma vi ho detto queste cose affinché, quando verrà la loro ora, ve ne ricordiate, perché io ve l’ho detto. Non ve l’ho detto dal principio, perché ero con voi. 5 Ora però vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: ‹Dove vai?›. 6 Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore. 7 Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paraclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi. 8 E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. 9 Riguardo al peccato, perché non credono in me; 10 riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; 11 riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato.
12 Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. 13 Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. 14 Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. 15 Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà.
 
Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio”. L’espulsione dalle sinagoghe era già un fatto decretato a Gerusalemme (9,22). All’espulsione si accompagnerà la fustigazione con quaranta colpi meno uno. Questo fecero i Giudei chiusi colpevolmente alla verità e quelli che si lasciarono condizionare da loro, come è il caso di Paolo che agì contri i cristiani con furore, ma anche per ignoranza (1Tm 1,13).
Non mancavano testi che approvavano la distruzione degli empi di Israele (Nm 25,7-13; Ps 100/101,8), ma i cristiani non avevano atti di empietà poiché professavano quanto le Scritture avevano annunciato, cioè Cristo.
Alla stessa maniera dei Giudei si comportarono i mostri del paganesimo definendo i cristiani “atei” e “odiatori di tutti gli uomini”. Odiatori e atei perché volevano sottrarre gli uomini ai vizi e alle menzogne idolatriche, che la stessa ragione riprova, affermando di essere dalla parte degli uomini.
Non ve l’ho detto dal principio, perché ero con voi”. Che sarebbero stati perseguitati in nome di Dio Gesù non l’aveva ancora detto, anche se aveva parlato di persecuzioni (Mt 5,11; 23,34; Lc 11,49). Ora però che sta per andare al Padre attraverso la morte e la risurrezione è necessario che venga detto. Così, quando avverrà sarà cosa non subita, ma affrontata senza dubbi circa l’amore di Dio per loro.
Ora però vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: ‹Dove vai›. Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore?”. Già aveva fatto loro l’appunto (14,28) che se lui ritornava al Padre dovevano rallegrarsi di questo. Non certo della sua prossima morte, ma di questo: che andava dal Padre. Ora i discepoli sono ancora più impressionati e non fanno la domanda ”dove vai”, come già fecero i Giudei (8,21). Sanno dove va, ma non vogliono approfondire, eppure avrebbe fatto loro bene pensare al trionfo di Cristo presso il Padre e a quello che ne sarebbe scaturito per loro.
Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paraclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi”. Gesù parla allora dell’immisurabile dono del Paraclito, che verrà per loro, inviato da lui una volta presso il Padre. Come aveva già insegnato nelle beatitudini bisogna fissare lo sguardo al premio, al dono, più che alla prova (Mt 5,12).
E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. Riguardo al peccato, perché non credono in me; riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato”. Crederanno di rendere culto a Dio, ma lo Spirito Santo che scenderà su di loro convincerà il mondo che è nell’errore. “Quanto al peccato” perché non credono in Gesù che è venuto, e hanno avuto le dimostrazioni della sua identità di Figlio e di testimone dell’amore del Padre. Il peccato è quello di avere messo a morte un innocente. “Quanto alla giustizia” perché il mondo riconoscerà, vedendo i discepoli, che Gesù è il tre volte santo, glorificato dal Padre. “Riguardo al giudizio”, perché il “principe di questo mondo” è già condannato; è un vinto che non ha potere sui servi e amici di Gesù, per quanto lo voglia esercitare per mezzo degli empi.
Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future”. Gesù vorrebbe dire altre cose ai discepoli, ma per il momento non sono in grado di portarne il peso. Ma con ciò non è che Gesù non abbia detto tutto quanto necessario, poi parlerà con la sua morte e risurrezione, e coi discorsi dopo la risurrezione.
Lo Spirito Santo, lo Spirito della verità, che verrà con la Pentecoste compirà quanto al presente Gesù non può dire. Lo Spirto Santo agirà come un ambasciatore, poiché dirà tutto “ciò che avrà udito”. Lo Spirito Santo prenderà da ciò che ora rimane nel Padre, poiché Gesù non può comunicarlo data la debolezza degli apostoli. Dallo Spirito gli apostoli avranno l’intelligenza piena del mistero di Cristo. Lo Spirito Santo annuncerà loro il futuro, cioè le precisazioni sulla fine del mondo, il cammino della Chiesa. Di ciò ne troviamo segni eloquenti nelle lettere di san Paolo, di Pietro, e nell’Apocalisse. Ma lo Spirito non cessa mai di condurre la Chiesa all’approfondimento della conoscenza della verità. Neppure cesseranno di esserci uomini e donna che avranno il carisma della profezia.
Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà”. Lo Spirito Santo prenderà da Padre ciò che è di lui e lo annuncerà loro. Lui è il disegno del Padre, l’Opus Dei, e per questo lo Spirito Santo, comunicando ciò che rimane per loro presso il Padre, sarà di glorificazione del Figlio.