Salmo 51 (52)  La sorte del calunniatore

 

Al maestro del coro. Maskil. Di Davide. Quando l'idumeo Doeg andò da Saul per informarlo e dirgli: “Davide è entrato in casa di Achimèlec”
 

Perché ti vanti del male, o prepotente?

Dio è fedele ogni giorno.

 

Tu escogiti insidie;

la tua lingua è come lama affilata,

o artefice d'inganni!

 

Tu ami il male invece del bene,

la menzogna invece della giustizia.

 

Tu ami ogni parola che distrugge,

o lingua d'inganno.

 

Perciò Dio ti demolirà per sempre,

ti spezzerà e ti strapperà dalla tenda

e ti sradicherà dalla terra dei viventi.

 

I giusti vedranno e avranno timore

e di lui rideranno:

 

“Ecco l'uomo che non ha posto Dio come sua fortezza,

ma ha confidato nella sua grande ricchezza.

e si è fatto forte delle sue insidie”.

 

Ma io, come olivo verdeggiante nella casa di Dio,

confido nella fedeltà di Dio

in eterno e per sempre.

 

Voglio renderti grazie in eterno

per quanto hai operato;

spero nel tuo nome, perché è buono,

davanti ai tuoi fedeli.

Commento

 

Il salmo inizia con una domanda - ricca di domande - rivolta a far riflettere un iniquo, ricco e potente, sulla sua posizione assurda. Quale bene gli viene dal fare il male? Quale ragione per arrivare a vantarsi di ciò di cui dovrebbe vergognarsi? Quale ragione per cui è prepotente, con ogni malizia, su colui che fa il bene? Alla domanda, rivolta ad uno perché abbia estrema forza, e faccia riflettere chi la ode o la pronuncia, il salmista fa seguire il buio profilo morale dell’empio: “Tu escogiti insidie; la tua lingua è come lama affilata o artefice d’inganni!”. La menzogna continua è la sua regola di vita. L’ordire insidie per travolgere gli altri è la sua occupazione. La sua lingua è come una spada che uccide. Egli crede d’essere vincente, ma ecco quello che il salmista gli dice: “Perciò Dio ti demolirà per sempre”. La sua fine sarà di conferma per i giusti, che, ridendo di lui perché vedranno compiersi in lui la giustizia di Dio, diranno: “Ecco l’uomo che non ha posto Dio come sua fortezza…

Al contrario il salmista, il giusto, sarà verdeggiante come un olivo, poiché rimarrà nella “casa di Dio”, cioè la Chiesa, e confiderà sempre nel Signore: “confido nella fedeltà di Dio in eterno e per sempre”.

Il salmista conosce la fedeltà di Dio, come Dio ha sempre aiutato i giusti, e come lui stesso è stato aiutato e ne rende grazie a Dio. Egli spera in lui e, lungi dall’avere una fede chiusa nel privato, dichiara che di questa sua speranza ne darà testimonianza davanti ai fedeli di Dio.