Astrologia senza futuro: il tramonto delle stelle e dei pianeti
   
 
  Lo spazio d’intervento che gli astrologi si prendono va dalla meteorologia, all’economia e finanzia, al lavoro, ai fatti sentimentali, agli incontri piacevoli o non piacevoli, alle scelte esistenziali, ultimamente, anche, a scrutare il karma (letteralmente: azione, atto, compito oppure obbligo), che sarebbe l’insieme delle condizioni ereditate da vite precedenti (reincarnazione) determinanti le nascite future, per cui si ha una possibilità di ovviare alle future conseguenze.

L’astrologia, in antico, era in concreto unita alla astronomia. Nel primo secolo d.C. si fece la distinzione tra astronomia e astronomia giudiziaria, che è quella della ricerca del futuro. L'astronomia giudiziaria trovò, tuttavia, la contestazione presso i pagani più riflessivi (Tacito, Cicerone).
Nel Vecchio Testamento si ha la condanna dell’astronomia giudiziaria (Lv 19,31; Ger 10,2: “Non abbiate paura dei segni del cielo, poiché di essi hanno paura le nazioni”). L’astronomia giudiziaria, ovvero l’astrologia nel senso comunemente inteso oggi, incontrò la netta opposizione dei padri della Chiesa, poiché veniva a ledere la libertà dell’uomo. Sant’Agostino dice nel commento ai Salmi: “Nei fatti miei, nei miei peccati, io non accuso la fortuna, non dico: ‹Questo me lo fece il destino›; non dico ;‹Adultero mi fece Venere, ladro mi fece Marte, avaro mi fece Saturno›”. “L’adulterio non lo commette la volontà mia, personale, ma Venere; l’omicidio non lo compie la volontà personale, bensì Marte; il giusto non lo fa Dio, ma Giove”. Nella “De civitate Dei” (V,1) ancora dice: "Lungi da noi quegli insensati che attribuiscono agli astri il potere di disporre senza la volontà divina delle nostre azioni, delle nostre gioie e delle nostre sofferenze.... perché a cosa tende questa teoria se non ad abolire ogni culto, ogni preghiera?".
Il Concilio di Toledo (447) anatemizzò l’astronomia giudiziaria; così il Concilio di Braga (561); intervenne pure papa Sisto V con la bolla del 5 gennaio 1566: “Caeli et terrae Creator”. Seguì Urbano VIII nel 1621.

La posizione di san Tommaso d’Aquino (“Summa Teologica” I, q.. 65, a. 4; q. 115, a. 3, 4,6; I-II, q. 9, a.5) non assegna nessuna azione diretta degli astri sull’intelligenza e sulla volontà; solo indirettamente per l’influsso sui corpi: l’uomo saggio sa, però, dominare anche gli astri. La posizione di san Tommaso era quella che si chiamerà astrologia naturale ben distinta da quella giudiziaria. San Tommaso ereditava molti convincimenti sull’influsso dei pianeti. La Luna era popolarmente considerata influente nelle pratiche agricole, seguendo il pensiero che la Luna crescente favoriva ciò che doveva crescere e svilupparsi, mentre la Luna calante quello che doveva arrestarsi e conservarsi. Queste tradizioni, che ancora persistono nei lunari, sono ora viste come un calendario per le pratiche agricole, e non l’attestazione d’influssi lunari. Il calendario lunare (354 giorni) era molto adottato nell’antichità, anche con l’accorgimento di correggerlo ogni due o tre anni con l’aggiunta di un mese per avere la coincidenza con l’anno solare. L’influsso della Luna era evidentissimo nelle maree, e si pensava anche a un influsso sulla meteorologia, che oggi non è più considerato. Quello che oggi si sa in più sull’influsso della Luna è che si hanno pure delle maree terrestri dovuta a una certa elasticità della crosta terrestre, che varia nelle varie parti del globo: In Italia si ha un sollevamento di circa 9 cm., mentre in altre parti del globo fino a 30 cm. Si ha pure una marea atmosferica, che accumulando, per attrazione gravitazionale, l’aria in un’area aumenta la pressione atmosferica su quell’area, ma gli aumenti sono molto modesti, e non si possono fondare fenomeni legati alla Luna. Circa l’influsso del Sole era chiaro per tutti: luce e calore. Ne seguiva che anche le stelle della volta celeste, immaginate incastonate in una imponderabile sfera, che girava mossa (san Tommaso d’Aquino) da angeli, davano degli influssi.
Agli astri si attribuiva pure la generazione spontanea (vermi, scaturiti dai tessuti in putrefazioni, moscerini, infusori). Cosa che è crollata completamente con l’apporto di Francesco Redi (sec. XVII), fondatore della biologia sperimentale. A lui si aggiunse Louis Pasteur (sec. XIX).

Nel rinascimento si operò una distinzione tra astrologia naturale e astrologia giudiziaria. Quella naturale riguardava gli influssi sulla natura, e indirettamente sulle azioni dell’uomo, di cui si riconosceva la libertà. L’astrologia naturale non fu, però, esente da decisissime opposizioni. Così fu contrario Pico della Mirandola, che si rifece, in parte, all’autorità dei padri della Chiesa. Così Girolamo Savonarola e Geminiano Montanari. L’astrologia naturale, nell’angolazione del “sistema delle elezioni”, che cercava di trovare i momenti più favorevoli per il tempo di una determinata azione, pensando a migliori condizioni per il corpo umano, venne seguita da papa Giulio II, che chiese il tempo più appropriato per la sua incoronazione. Paolo III, chiedeva poi i tempi migliori per convocare il Concistoro dei Cardinali. Leone X pose una cattedra di astrologia all’Università La Sapienza.

Le nuove scoperte scientifiche ai primi del 1700 (Urano e Nettuno) misero in soffitta l’astrologia, rimanendo come pratica dell’occulto. Oggi l’astrologia è dichiarata senza esitazioni una pseudoscienza (2006, National Science Board degli Stati Uniti d'America), legata ad antiche ignoranze e superstizioni. Nonostante questo, l’astrologia continua ad avere i suoi cultori, con spazi giornalieri sui mass media. Un prodotto richiesto? Si, perché viene a soddisfare l’ansia di un sapere vantaggioso per la vita. L’insicurezza odierna dovrebbe portare a maggiore fede e invece ci si orienta verso altra insicurezza: quella delle previsioni astrologiche.

Per non dire cose che gli astrologi (non esiste nessuna uniformità di scuola se non quella di credere nell’influsso dei pianeti sulle situazioni umane) possono rifiutare come estranee a loro, bisogna dire che c’è distinzione tra le costellazioni zodiacali e i segni zodiacali. Le costellazioni sono elementi dell’astronomia e sono state enumerate in 88 (Unione Astronomica Internazionale dello zodiaco). Quelle specifiche dell’eclittica, cioè del piano sul quale si svolge l’orbita della Terra, sono percorse dal Sole nel suo moto apparente durante l’anno sono: Ariete, Toro, Gemelli, Cancro, Leone, Vergine, Bilancia, Scorpione, Ofiuco [Serpentario; tredicesima costellazione introdotta da alcuni astrologi nel XX sec, e usata in rari casi], Sagittario, Capricorno, Acquario, Pesci. A queste vanno aggiunte altre costellazioni zodiacali lungo l’eclittica: Balena, Corvo, Tazza, Hydra, Orione, Pegaso, Scudo e Sestante. Infine va aggiunta la costellazione dell’Auriga nella quale può entrare la luna. Riguardo poi a Plutone esso entra in altre 4 costellazioni: Serpente, Eridano, Chioma di Berenice e Boote. Così le costellazioni zodiacali lungo l’eclittica sono 26.
Gli astrologi sanno benissimo che le figure delle costellazioni sono di fantasia e sono pensate come se fossero tutte sul piano della volta celeste, mentre in realtà le stelle che le compongono sono ad altezze distantissime.
Detto questo, l’attenzione degli astrologi non sta nelle costellazioni dello zodiaco, ma nei segni dello zodiaco che sono spazi sull’eclittica con un’ampiezza pari esattamente a 30 gradi di longitudine celeste. Il che porta precisamente a 360 gradi. I segni zodiacali sono 12. Nei segni zodiacali vengono valutate le orbite dei pianeti, i quali hanno ciascuno delle attribuzioni qualitative, a partire dai nomi delle divinità delle quali hanno il nome. Ad esempio, Mercurio era il dio della parola e dei commerci, e così il pianeta si riferisce alla comunicazione, alle relazioni.
Le varie situazioni dei pianeti nei segni zodiacali determinano attraverso l’astrologo le risposte desiderate.
Ma non è tutto. L’astrologia considera il moto di rotazione della Terra, della durata di ventiquattro ore. Si hanno così 12 “case”, sulle quali l’astrologo si esercita. Ciascuna casa è concepita come un luogo nel quale affluisce, se non tutta, parte della radiazione delle stelle della costellazione con la quale ogni casa è connessa. Ma chi potrebbe tener conto delle stelle non visibili a occhio nudo, quelle che la costellazione non comprende, e che sono miliardi di miliardi?
I pianeti del sistema solare sono: Mercurio (il più vicino al sole), Venere, Terra, Marte, Giove, Saturno, Urano, Nettuno, a cui si aggiunge il pianeta nano Plutone. Si deve tenere presente però che la Terra in astrologia non è considerata pianeta, in quanto l’impianto astrologico è geocentrico.
Tutto questo marchingegno richiede la gestione di molti dati e a questo scopo è stato realizzato un software che fornisce i dati richiesti, in base alla data di nascita, all’ora della nascita e al luogo della nascita del richiedente un responso. Importantissima è la data di nascita connessa con i segni zodiacali. L’ora della nascita è connessa con le 12 “case”. La richiesta del luogo di nascita (città, paese) è connessa alle coordinate della latitudine e della longitudine. Va detto che la precisione astronomica dei dati non è un valore assoluto, anche perché il tutto si basa sullo schema geocentrico.

Quali le forze dei pianeti? Le forze fisiche sono quelle della gravità, dei campi magnetici dei pianeti e del sole, il quale col suo irraggiamento ha un ruolo speciale.
Esaminando la forza di gravità, sulla Terra agisce forte quella della luna, determinando le maree. Alla forza di gravità della Luna si aggiunge quella del Sole, che incide sulla Terra con metà della forza di gravità della Luna. Altra forza di gravità che interessa la Terra, ma molto debolmente e riguardo all’orbita, è quella di Giove. Gli altri pianeti non hanno incidenze gravitazionali che possano apprezzarsi.
La forza dei campi magnetici dei vari pianeti non ha anch’essa incidenza, se non il campo magnetico del sole con la sua fenomenologia (vento solare). Uso cifre medie perché le distanze variano in base ai punti delle orbite. Giove che è distante dalla Terra 787.000.000 km, ha una magnetosfera che giunge a circa sette milioni di km dalla parte del Sole, mentre dalla parte opposta, per l’azione del vento solare, ha un contraccolpo che lo allunga in una coda che giunge oltre l’orbita di Saturno, cioè a oltre 649.000.000 km. Saturno ha una magnetosfera che giunge a 1.200.000 km dalla parte del Sole e in opposizione del Sole per effetto della pressione del vento solare ha una coda di circa 2.000.000 km. Marte non ha campo magnetico. Venere non ha un campo magnetico. Mercurio ha una magnetosfera che si estende per 1000 o 2000 km. dalla parte del sole, formando poi una coda dalla parte opposta, sempre in virtù dell’impatto con il vento solare. La Luna non ha un campo magnetico globale, ma solo in determinate regioni della crosta lunare; la sua influenza magnetica sulla Terra è inesistente.
Cade dunque ogni possibilità di parlare di forze magnetiche esercitate dai pianeti sulla Terra.

Quello che risulta è che gli attori dell’astrologia non sono i pianeti, il Sole, la Luna, e le stelle, ma gli astrologi con i loro esoterismi; eppure c’è gente che rimane suggestionata di fronte a un oroscopo, la cui autorità di verità è semplicemente il nulla.