4 MISTERO DEL DOLORE: La salita al Calvario

 

La Parola (Gv 19,14-18): Pilato disse ai Giudei: <Ecco il vostro re!>. Ma quelli gridarono: <Via! Via! Crocifiggilo!>. (…). Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso. (…). Essi presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo detto del Cranio, in ebraico Gòlgota, dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall’altra, e Gesù in mezzo".

 

 

Tre giorni prima quella folla aveva gridato: “Osanna al figlio di Davide; ora, ingannata dalle menzogne dei capi, si rivolta contro il Cristo con il furore di chi è stato ingannato, ma Cristo non ha ingannato, e testimonia la verità della sua parola con l'amore. La folla si sente giusta; non riflette, non si domanda cosa sta accadendo, preferisce dare spazio alla violenza, all'odio, che pare legittimo, meritorio. Il sangue del Cristo per la folla è il segno della sua debolezza, della sua sconfitta; ma quel sangue è, al contrario, il segno di una vittoria, la porpora regale scelta dal Cristo come vestito trionfante. E' la veste nuziale del rito sponsale di unione eterna tra lui e la Chiesa. Buttato fuori da Gerusalemme come un infame contaminatore della città, come un obbrobrio di cui bisogna disfarsi lontano da dove si vive, sta invece vincendo le tenebre e  riconsacrando con il suo sangue il cuore dell'uomo a tempio dello Spirito Santo.

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